Cuneo – Mercoledì 5 giugno alla Camera dei Deputati di Roma, gli allievi dell’Istituto per geometri “Bianchi-Virginio” di Cuneo sono stati premiati per essersi aggiudicati il concorso nazionale “I futuri geometri progettano l’accessibilità” nella sezione dedicata gli Edifici pubblici.
Con il progetto “Nessuno è invisibile” i ragazzi si sono concentrati sulla riqualificazione e l’abbattimento delle barriere architettoniche degli ex Bagni pubblici di Cuneo prevedendo la realizzazione di un centro diurno per i senzatetto. “In questa epoca di intolleranze e indifferenza – dicono le insegnanti Luisa Barutta e Marcella Coscia – abbiamo voluto sensibilizzare i ragazzi sull’abbattimento delle barriere non solo architettoniche ma anche culturali e sociali”.
Il progetto
Il luogo scelto è stato il palazzo degli ex Bagni municipali, costruzione degli anni Venti di via Vittorio Amedeo Secondo 20, abitata fino agli anni Ottanta e oggi è un magazzino comunale. La struttura era un importante presidio igienico della città che è andata in disuso non appena i bagni venivano installati nelle case private. All’interno si trovavano bagni e docce separate per uomini e donne, oltre a docce comuni per le scuole e un impianto di lavanderia.
I futuri geometri si sono confrontati con l’immobile, studiandolo e con sopralluoghi in cui hanno rilevando in particolare gli interventi opportuni per superare le barriere architettoniche e le situazioni non a norma. È stato pensato un ascensore per superare i dislivelli, sostituire le porte d’ingresso, il rifacimento dei pavimenti e la sostituzione di griglie e tombini. La ristrutturazione prevede anche serramenti e nuovi servizi igienici.
Più in generale c’era da pensare alla destinazione d’uso. La scelta è avvenuta dopo il confronto con il Comune e la Caritas diocesana in cui è stata individuata come possibile dimora diurna per persone senza fissa dimora. Così gli studenti hanno ascoltato le esigenze di alcuni senzatetto per poter progettare anche gli interni.
“Le loro necessità quotidiane – scrivono nel progetto – più urgenti da inserire nel progetto sono usufruire di bagni e docce calde, cambio abiti e lavanderia, leggere i giornali, giocare a carte, ma soprattutto trovare un po’ di conforto, occasioni di socializzazione e supporto psicologico, sanitario e legale con personale qualificato durante le ore del giorno”.