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Venerdì 8 novembre 2024

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I monaci di Pra ‘d Mill e il coronavirus

Padre Emanuele Marigliano: “Ci sentiamo profondamente immersi nell’umanità che lotta”

La Guida - I monaci di Pra ‘d Mill e il coronavirus
Bagnolo Piemonte - Pra 'd Mill (da Alma Delfino)

(foto Alma Delfino)

Bagnolo Piemonte – “Questo tempo di particolare emergenza coinvolge anche noi. Sebbene per scelta viviamo già una vita “ritirata”, all’interno di una clausura, un ‘isolamento forzato’ si sente anche qui”: a parlare è il priore del monastero cistercense di Pra ‘d Mill  immerso nei boschi, padre Emanuele Marigliano.

LA CHIESA VUOTA
“ Da alcune settimane abbiamo chiuso l’accoglienza degli ospiti e la chiesa è vuota. Questa situazione ci provoca a rinnovare la nostra adesione al Signore nella vita monastica, che fa del primato di Dio il suo senso più profondo. Ma Gesù ci consegna il comandamento dell’amore del prossimo e in questo tempo riscopriamo con più forte intensità la comunione che ci lega alle nostre sorelle e ai nostri fratelli in umanità, che non si esprime solamente in una prossimità fisica! Le preoccupazioni, le gioie e le fatiche, le sofferenze e le sfide di tutti quanti gli uomini sono anche le nostre. Ci troviamo tutti a vivere uno stesso tipo di vita, tutti con le stesse domande: gli spostamenti ridotti al minimo, uno stile di vita più sobrio ed essenziale, un lavoro che dovrebbe permettere di guadagnarsi il pane che comincia a vacillare o che si ferma improvvisamente… Sentiamo l’urgenza e la grande responsabilità di lasciarsi raggiungere e “ferire” dalle preoccupazioni e dalle sofferenze di tanti ammalati, dalle fatiche e dagli sforzi di tutto il personale sanitario e di quanti si adoperano a servizio dei loro fratelli, dalle provocazioni e dalle domande  (di tanti credenti e non) rispetto ad eventi che sfuggono al nostro controllo e alla nostra capacità di comprendere… La comunità sente la responsabilità di presentare al Signore le preghiere e le intenzioni di tutti gli uomini”.

IL VIRUS VISTO DA PRA ‘D MILL
“Seguiamo con attenzione la cronaca quotidiana, facendo particolarmente attenzione ad attingere notizie dai “canali ufficiali”… C’è il rischio di perdersi dietro l’ultima notizia, lasciandosi travolgere così dalla paura e dalla perdita di speranza, che comunque deve abitare nei nostri cuori. In questa situazione così difficile, è bello poter contemplare nel cuore dell’uomo l’innata e spontanea dimensione della cura dell’altro: tante persone che danno la loro disponibilità a mettersi a servizio per il bene comune e per la vita degli altri! E questo è qualcosa che dice che il nostro cuore è ad immagine del cuore di Dio. Ma oltre alle notizie dei media, ci sono tante persone che ci consegnano intenzioni di preghiera, esperienze personali, vicende dolorose ed anche barlumi di speranza. Ci sentiamo profondamente immersi in questa umanità che lotta”.

“QUARESIMA DI RIFLESSIONE”
“I nostri ritmi di vita rimangono invariati e le celebrazioni, purtroppo a porte chiuse, cercano di preservare la lode e l’intercessione davanti al Signore a nome di tutta l’umanità. Non essendo impegnati nell’accoglienza, approfittiamo del tempo a disposizione per ritrovarci comunitariamente per riflettere insieme su alcuni punti della nostra vita comune e per rinnovare la gioia e le belle sfide del vivere insieme. La sera, al termine della preghiera conclusiva della giornata, ci soffermiamo in silenzio per un tempo prolungato per presentare al Signore tutte le intenzioni e le persone che ci sono affidate, e terminiamo unendoci alla preghiera delle comunità della vicaria di Bagnolo e di Barge per chiedere al Signore la fine di questa epidemia”.

“DIO NON CI ABBANDONA”
“Non abbiamo delle certezze tali da poter insegnare ad altri. L’unica è quella di sapere che Dio non abbandona il Suo popolo. Sicuramente tante provocazioni vengono da questo tempo: l’esperienza del limite, della fragilità, della sofferenza, la necessità di cambiare stili di vita, la dimensione della solidarietà e della comunione…  L’atteggiamento migliore che possiamo avere è quello di un silenzio che ascolta e che custodisce nel cuore anche le domande provocanti sul senso della vita. Domande che dovremo affrontare insieme, e questa sarà sicuramente una opportunità che non dovremo assolutamente lasciar perdere!”.

Padre Emanuele Marigliano

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