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Lunedì 14 ottobre 2024

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La gita ai laghi dell’alta Val Grande di Palanfrè

Una classica escursione nel Parco naturale della Alpi Marittime per visitare camosci e marmotte

La Guida - La gita ai laghi dell’alta Val Grande di Palanfrè

Vernante La gita ai laghi dell’alta Val Grande di Palanfrè è una grande classica del Parco delle Alpi Marittime. Si cammina in un ambiente di rara bellezza paesaggistica, ricco di flora, anche endemica, e con la possibilità di osservare camosci e marmotte. Dal parcheggio di Palanfrè si raggiunge a piedi la borgata seguendo la strada asfaltata che dalla piazzetta attraversa il paese (fontane). Lasciata la deviazione per il caseificio L’isola, la rotabile diventa sterrata. La si segue per circa 200 metri e poi la si abbandona per procedere a sinistra per la mulattiera che pianeggiante attraversa un bosco di faggio e porta al gias Piamian (fontana). Poco più in alto, a un bivio al centro del vallone, si lascia il vecchio sentiero che prosegue verso destra su terreno sdrucciolevole. Si continua a sinistra, attraversando il rio e salendo per una serie di tornanti seguiti da un mezzacosta in discesa che porta di nuovo sul fondo del vallone da cui si osserva l’imponente piramide rocciosa del Frisson (2.637 m).

Dopo alcune centinaia di metri si raggiunge un altro bivio. Trascurato il ramo di sinistra che conduce al lago degli Albergh, da cui si farà ritorno, si sale a destra. Nell’ascesa si tocca il gias Vilazzo (1.823 m), posto su un dosso. Piegando a destra si risale una china erbosa e, percorrendo un traverso alle pendici della ripida parete della cima della Guglielma, si incontra la fresca fontana delle Reine, poco distante dalla conca dove è situato l’incantevole lago inferiore del Frisson (2.054 m) in cui si specchia l’omonima cuspide rocciosa. L’itinerario continua verso sinistra attraversando l’emissario del lago: una traccia a saliscendi (ometti di pietra e tacche rosse) in una mezz’ora conduce al lago degli Arbergh (2.038 m). Per il rientro si imbocca il sentiero in discesa che attraversa una conca pascoliva e poi entra in una fitta e profumata mugheta. Raggiunto il fondovalle si attraversa il rio e si arriva in breve sul percorso di salita che riporta a Palanfrè.

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