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Domenica 1 dicembre 2024

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La dimensione emozionale accompagna ogni singolo scatto per renderlo unico

Esiste una quarta dimensione di cui bisogna tener conto nel fotografare la montagna

La Guida - La dimensione emozionale accompagna ogni singolo scatto per renderlo unico

Oltre all’altezza, l’ampiezza del panorama, la profondità di campo della fotografia esiste una quarta dimensione di cui bisogna tener conto nel fotografare la montagna. È la dimensione emozionale, quella che rende il prodotto non solo personale, ma anche unico e interessante ad altri occhi.
Ne è convinto Cesare Re, fotografo di professione specializzato in ambienti di montagna. Per questo il suo libro fin dal sottotitolo si qualifica come un collage di “racconti, esperienze” e, solo in ultimo, di consigli. Rivolto agli appassionati di fotografia, il testo non sfigura agli occhi di chi la montagna la vive da escursionista.
Il lettore infatti viene preso in contropiede, perché l’autore si tiene sempre un passo indietro rispetto al mirino della sua macchina fotografica. Invita anzitutto a osservare il paesaggio da ritrarre, a coglierne le sfumature, ma soprattutto ad avere ben chiaro in testa ciò che si vuole mettere in rilievo. Solo così l’immagine comunica le vibrazioni emotive che ha suscitato nel fotografo.
Certo, la montagna è un soggetto attraente, per certi verso anche “facile” proponendo ad ogni angolo suggestivi panorami capaci di meravigliare. Ma proprio per questo il rischio del banale incombe e a rimetterci non è solo il fotografo, ma la stessa montagna.
È a questo punto che prende valore l’idea per cui inquadrare è saper scegliere, avere il coraggio di escludere, di tentare nuove angolazioni.
L’autore si sente fotografo di “ritratti di montagna”, cioè di quei volti del paesaggio che lo rendono unico, colti in quel momento preciso in cui si realizza un dialogo silenzioso e vibrante con la natura. La bellezza scaturisce da questa sintonia che il fotografo sente e sa comunicare nel suo prodotto.
È questo il motivo per cui l’autore sposta a margine la tecnica, i consigli, senza mai rincorrere annotazioni troppo specifiche: tempi, Iso, diaframmi in fondo sono “incidenti di percorso” lungo un cammino che inizia ben prima dell’occhio incollato al mirino.
E i risultati si vedono nelle fotografie che accompagnano questi “racconti” sempre nati da un’immagine, da un’esperienza

 

Fotografia di montagna
di Cesare Re
Edizioni del  Capricorno
14,90 euro

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