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Venerdì 11 ottobre 2024

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L’assistenza agli anziani tra piccole e grandi strutture e la domiciliarità

In Fondazione Crc sono stati presentati  il Quaderno 43 dal titolo "Residenze di Comunità - Un contributo per una nuova filiera della residenzialità e delle cure domiciliari" e il bando "Residenze di Comunità"

La Guida - L’assistenza agli anziani tra piccole e grandi strutture e la domiciliarità

Cuneo – L’assistenza agli anziani. È questo il tema affontsto oggi presso lo Spazio Incontri di Fondazione CrC, dove sono stati presentati  il Quaderno 43 dal titolo “Residenze di Comunità – Un contributo per una nuova filiera della residenzialità e delle cure domiciliari” e il bando “Residenze di Comunità” che, a partire dagli elementi emersi dalla ricerca mette in campo a sostegno della rete di case di riposo cuneesi.

L’analisi, promossa dalla Fondazione CRC nell’ambito dell’attività realizzata dal proprio Ufficio Studi e Ricerche, ha visto la collaborazione dell’Università di Torino e di diverse realtà locali coinvolte sul tema dell’assistenza agli anziani. Partendo dalla descrizione degli scenari demografici internazionali, il quaderno offre una fotografia attuale della situazione delle case di riposo e fornisce alcuni suggerimenti per innovare e rendere sostenibili i servizi rivolti alle persone anziane, sottolineando la necessità di mantenere forte il legame con le comunità territoriali di riferimento delle strutture.
“Ci troviamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione della longevità dove la popolazione anziana rappresenta una componente sempre più significativa della società a cui fornire risposte per preservarne la qualità della vita nel processo di invecchiamento. A questa rivoluzione si aggiungono i nuovi assetti sociali e familiari e la ferita non ancora rimarginata della pandemia, tutti elementi che ci interrogano su come migliorare il sistema dei servizi che accompagnano le persone in età avanzata- riporta la ricerca – Il panorama della residenzialità provinciale è caratterizzato da numerose piccole strutture, che dimostrano un forte legame con la comunità di riferimento, ma, al tempo stesso, faticano a coprire la vasta gamma di interventi che servono contemporaneamente al paziente autosufficiente e a quello non-autosufficiente. Le grandi strutture, invece, presentano un’importante qualità dei servizi, sebbene richiedano maggiori sforzi per garantire la qualità delle relazioni interpersonali. Per le piccole strutture, che conoscono più da vicino le esigenze della comunità locale, aprirsi a servizi di domiciliarità può trasformarsi in leva di valore economico e sociale. Le grandi strutture, forti delle proprie competenze, avrebbero invece l’opportunità di specializzarsi su alcune patologie che riguardano il paziente non-autosufficiente e che sono più facilmente realizzabili per le strutture che possono contare su risorse più ampie”.

A partire dagli elementi di lettura del Quaderno 43, la Fondazione CRC promuove il bando Residenze di Comunità con due misure dedicate a sostenere il comparto della residenzialità.
Una prima linea promuove l’aggregazione delle strutture e mette a disposizione 500 mila euro di contributi volti a sostenere interventi puntuali di miglioramento delle strutture esistenti, tra cui l’acquisto di nuove attrezzature, l’aumento del comfort e del benessere per la vita degli ospiti e il miglioramento dello standard qualitativo dei servizi offerti. Una seconda linea, realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo, promuove un fondo di garanzia per la messa in sicurezza e il rilancio delle case di riposo in provincia di Cuneo, sotto forma di finanziamenti erogati da Intesa Sanpaolo. La misura 2 mette a disposizione un plafond complessivo di oltre 1 milione di euro per i finanziamenti.

“Con la Fondazione CRC stiamo costruendo una soluzione dedicata alle RSA di Cuneo e della provincia, con strumenti concreti pensati per agevolarle al meglio nell’accesso al credito e accompagnarle nei progetti di crescita sostenibile – dichiara Andrea Lecce, responsabile della Direzione Impact di Intesa Sanpaolo – Come Direzione Impact possiamo contare su 600 persone specializzate sul Terzo Settore, cui abbiamo erogato oltre 400 milioni di euro nel 2021 e circa 100 milioni nei primi tre mesi del 2022. Anche la Granda potrà beneficiare di questa forza e, per il qualificato tramite della Fondazione, saremo presenti dove più necessario”.

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