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Giovedì 3 ottobre 2024

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Case di riposo messe a dura prova dalla pandemia e dai rincari

Dalla Regione in arrivo un incremento della quota sanitaria e proposte per semplificare inserimenti e accessi

La Guida - Case di riposo messe a dura prova dalla pandemia e dai rincari

Cuneo – Periodo molto difficile per le strutture per anziani, messe a dura prova prima dalla pandemia poi dai rincari. Sono già diverse le Rsa, anche in provincia, che hanno già chiuso, altre si trovano a rischio, molte di queste sono piccole strutture che si trovano in territori più isolati, come le vallate. Lo scorso 23 giugno la rete di welfare territoriale e di prossimità (Confcooperative Piemonte, Irecoop Piemonte, Coldiretti Piemonte e UEcoop Piemonte), nell’ambito del progetto Pitem PRO-SOL Prossimità solidale finanziato dal Programma transfrontaliero Italia-Francia Alcotra  2014-20, ha organizzato – in collaborazione con Confcooperative Cuneo, Associazione Provinciale Cuneese Case di riposo, La bottega del Possibile – un seminario per analizzare le buone pratiche già adottate in altre regioni.
Dalla Regione Piemonte è arrivato l’impegno a riconoscere alle Rsa un incremento del 3,8% dal 1° gennaio per la quota sanitaria e dal 1° di luglio per la quota alberghiera. “Una volta ricevuto da Roma il riparto del Fondo sanitario, – spiegano in una nota dalla Regione – l’impegno è di portare il budget a 280 milioni all’anno, 12 milioni di euro in più rispetto alla cifra investita in media nei 5 anni pre-covid”. Tra le nuove proposte della Regione anche la semplificazione nelle procedure di accesso, un monitoraggio settimanale dei nuovi inserimenti autorizzati dalle Asl, per garantire l’utilizzo delle risorse disponibili e un’accelerazione dei tempi di inserimento, che non dovranno superare i 30 giorni dall’approvazione della convenzione.
“Apprezziamo l’inversione di tendenza – dichiara Alessandro Durando, presidente di Confcooperative Cuneodata dall’idea di aumentare i fondi per la non autosufficienza e destinare 50 milioni di euro del FSE a parziale ristoro dei costi sopportati dalle famiglie e non inseriti in convenzione, frutto del paziente lavoro di concertazione svolto dalla nostra Organizzazione con le associazioni del territorio”.
Soddisfatta delle proposte e dell’adeguamento riconosciuto dalla Regione anche Legacoop Piemonte. “Con questo accordo la Regione Piemonte e la sua giunta ha dimostrato di accogliere alcune delle istanze che i gestori delle strutture avanzavano da tempo, primo tra tutti la necessità di rivedere le tariffe che da troppo tempo erano bloccate nonostante i rincari dei costi di gestione legati alla pandemia prima e ora all’aumento dei prezzi delle forniture energetiche” ha commentato Barbara Daniele, responsabile di LegacoopSociali Piemonte.

 

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