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Lunedì 9 dicembre 2024

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Bollette gas decuplicate, cassa integrazione in cartiera Pirinoli

Da 400.000 euro a cinque milioni in un anno: costi insostenibili, nonostante le forti richieste del mercato, e la cooperativa che riscattò l'azienda sceglie lo stop produttivo

La Guida - Bollette gas decuplicate, cassa integrazione in cartiera Pirinoli

Roccavione – Bollette del gas troppo care costringono la cartiera Pirinoli a fermare la produzione e a richiedere la cassa integrazione per i 90 dipendenti. La cooperativa, che nel 2015 ha acquisito la proprietà dopo il fallimento della precedente gestione, si trova a fare i conti con rincari del prezzo del gas e bollette cresciute dell’800% in un anno e ora, pur continuando a veder arrivare nuovi ordini, i suoi guadagni verrebbero tutti assorbiti dal pagare i consumi di energia. Da qui la decisione di uno stop della produzione, a cui potrebbero seguirne altri.
La cooperativa è nata nel 2015, come strumento di “workers buyout”, ovvero impresa rigenerata dai lavoratori stessi che per evitare il licenziamento dopo il fallimento della precedente gestione ne hanno acquisito la proprietà costituendosi in cooperativa. Da allora la loro produzione di cartoncino (utilizzato per molti prodotti alimentari della grande distribuzione) e imballaggi non si è mai fermata e anche negli anni del Covid hanno chiuso in utile i bilanci, riuscendo a distribuire ristorni ai soci.
“Già da inizio 2021 abbiamo fronteggiato un aumento dei costi dell’energia, inizialmente attutiti aumentando i prezzi dei nostri prodotti. Ora ciò non è più possibile: i rincari sono troppi, un anno fa pagavamo 400.000 euro a bolletta, con il valore attuale del gas potremmo arrivare a pagare 5 milioni di euro per lo stesso quantitativo di gas utilizzato. E nel contempo si sta verificando una diminuzione dei consumi”, spiega il presidente di Pirinoli Silvano Carletto.
“Speriamo di ricorrere alla cassa integrazione il meno possibile, ma è chiaro che servono interventi e aiuti concreti, come il price cap (un tetto ai prezzi) sul costo del gas ad esempio. Noi lavoriamo sul mercato internazionale e molti nostri competitor, proprio per politiche più favorevoli alle imprese energivore, non hanno così tante difficoltà”, conclude Carletto.
“La cooperativa Pirinoli – spiega il responsabile territoriale di Legacoop Piemonte per Cuneo, Renzo Brussolo – è la più grande realtà di workers buyout del territorio piemontese e tra le più grandi in Italia. In questi anni è riuscita a consolidare il suo ruolo e ad avere buoni risultati nei bilanci. Attorno alla cartiera ruota l’economia del territorio, con oltre 90 famiglie e altre 40 se contiamo l’indotto. Chiediamo dunque una giusta attenzione verso le realtà economiche locali, in particolar modo quando rappresentano esperienze di qualità come quella di Roccavione, che in questi anni ha saputo investire in innovazione adeguando i macchinari e operando in chiave di risparmio energetico. Ci auguriamo inoltre un impegno concreto per le imprese energivore che più di tutte stanno subendo le conseguenze di questi rincari”.
“Già nei mesi scorsi Legacoop ha messo in campo sia a livello regionale sia nazionale diverse iniziative per venire incontro alle esigenze delle nostre imprese su un tema di cui si percepiva la gravità. Oggi i nostri settori, dalla cartiera fino alla grande distribuzione, ai trasporti, alle cooperative sociali e all’agricoltura, sono messe di fronte a una condizione insostenibile se non si interviene prontamente”, dice il presidente di Legacoop Piemonte Dimitri Buzio.
I rappresentati della cooperativa Pirinoli, insieme a Legacoop Piemonte, hanno incontrato una delegazione guidata dalla parlamentare del Partito Democratico Chiara Gribaudo per esporre le loro preoccupazioni e invitare a trovare soluzioni per sostenere le attività e renderle competitive.

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