Cuneese – Dopo lo smarrimento e l’amarezza, la conta dei danni. Saranno necessari alcuni giorni per quantificare in maniera più precisa le ingenti perdite causate dal maltempo che nel pomeriggio di ieri, giovedì 6 luglio, si è abbattuto sul Roero e sulle Langhe, devastando a macchia di leopardo frutteti, campi, vigneti e noccioleti.
Un fenomeno atmosferico estremo, uno dei tanti che negli ultimi tempi flagellano la nostra penisola, che ha visto abbattersi su alcuni Comuni del Roero, delle Langhe e dell’Alta Langa, fino al Cortemiliese, una violenta pioggia che in molti casi si è trasformata in grandine, con chicchi grandi, talvolta, come palle da golf, che in pochi minuti hanno mandato in fumo il lavoro di un anno intero. La devastazione maggiore per le coltivazioni a piano campo, non protette dalle reti antigrandine.
Grano ormai pronto per la mietitura, mais, frutta e verdura, nocciole, uva: nulla è stato risparmiato da un evento che ha stupito per rapidità, violenza e per l’ampiezza del territorio interessato. Unica nota positiva il fatto che il fenomeno si è verificato a macchia di leopardo, risparmiando alcune aree, anche limitrofe. “La frammentazione delle proprietà delle aziende – commentano i tecnici della Coldiretti Cuneo -, normalmente un punto debole dal punto di vista logistico, si è rilevato in questo caso vantaggioso, avendo così tenuto salva parte della produzione. Per quanto riguarda i vigneti – sottolineano -, dove gli effetti della grandine sono stati localizzati e le foglie non sono troppo danneggiate, è ancora possibile salvare buona parte della produzione, che comunque richiederà un considerevole aumento dei costi della manodopera per la selezione e pulizia dei grappoli, poiché siamo in un momento della stagione in cui il diradamento deve ancora essere effettuato”.
A supporto delle realtà colpite è stato diramato in queste ore un apposito bollettino fitosanitario.