San Damiano Macra – È stato assolto l’appuntato dei Carabinieri P. G., accusato di lesioni dalla proprietaria del terreno confinante, poiché durante un alterco avvenuto a ottobre 2021 lui le avrebbe tirato uno schiaffo e schiacciato due dita del piede nello sportello dell’auto. Dieci giorni di prognosi per la donna costituita parte civile in giudizio e quattro giorni per il Carabiniere ferito al labbro nel corso della vivace colluttazione a cui nessun altro aveva però assistito e di cui non è stato possibile risalire all’effettiva dinamica. La donna ha riferito di essersi fermata dopo essere stata a far legna nel suo terreno, perché aveva visto il vicino che gesticolava mandandole dei baci, ma che nel momento in cui si era fermata, quello aveva aperto lo sportello dell’auto tirandole un pugno sulla guancia e insultandola. La donna ha riferito solo di un battibecco anni addietro per l’uso dell’acqua potabile e di non sapersi spiegare quella reazione così violenta. Di diverso avviso invece altri testimoni portati dalla difesa, residenti in zona e confinanti anche loro con i terreni della signora: “Ho comprato casa vicino a lei e dovevo aprire un’azienda agricola, poi ho scoperto perché nessuno voleva comprare lì – ha riferito al giudice il giovane di origine moldava titolare di un’azienda in valle -. Una volta mi aggredì perché pretendeva di passare sul nostro terreno per via dell’accesso all’acqua e quando feci richiesta di spostare la condotta per poter recintare, lei mi tirò un sasso rompendomi un dito. Più volte l’ho sentita minacciare il Carabiniere che gli avrebbe fatto saltare la divisa”. Anche la madre del giovane imprenditore era stata colpita con un pugno dalla vicina: “Andavo a dare da mangiare alle galline e lei mi colpì con un pugno, poi subito dopo ha messo in scena questo circo chiamando i Carabinieri e fingendo di essere lei la persona aggredita”. Per l’accusa il riscontro oggettivo delle lesioni in capo ai due protagonisti della vicenda non aveva chiarito la dinamica del fatto e per questo motivo ha chiesto l’assoluzione dell’imputato per insufficienza di prove. Per la parte civile invece il racconto della parte offesa era stato preciso e circostanziato, mentre tutte le denunce dei vicini per presunte aggressioni erano sfociate in archiviazioni. Per la difesa del Carabiniere invece la donna era stata da subito poco credibile quando ha riferito che, nonostante pensasse che l’imputato fosse un violento, si era fermata ai richiami di lui. Secondo la difesa era stata lei a provocare l’uomo aggredendolo e lui si era solo difeso mettendole la mano in faccia nel tentativo di allontanarla. Una tesi, quella di un battibecco un po’ manesco, accolta dal giudice che ha assolto l’uomo perché il fatto non costituisce reato.