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Giovedì 12 dicembre 2024

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La bandiera tricolore presente su più di un prodotto alimentare su quattro

Secondo un’analisi di Coldiretti/Censis l’86% degli italiani reputa molto importante la tracciabilità dei prodotti, al punto di essere disposto a pagare di più per averla

La Guida - La bandiera tricolore presente su più di un prodotto alimentare su quattro

Ben più di un prodotto alimentare su quattro (28%) in vendita sugli scaffali riporta la scritta 100% italiano o espone la bandiera tricolore e altri riferimenti all’origine nazionale. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti sugli ultimi dati Osservatorio Immagino della Nielsen diffusi in occasione della “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera” che si è celebrata lo scorso 17 marzo.
“L’italianità – sottolinea la Coldiretti – è il fenomeno di maggior richiamo con le vendite dei prodotti alimentari identificati come nazionali che sono cresciute in valore dell’11% nell’anno di analisi. Non a caso l’86% degli italiani reputa molto importante, al punto da essere disposto a pagare qualcosa in più per averla, la tracciabilità dei prodotti che acquista, diventata da tempo riferimento ineludibile e irrinunciabile nella spesa alimentare, secondo un’analisi Coldiretti/Censis.
Una scelta giustificata principalmente dai primati qualitativi e di sicurezza conquistati dal nostro agroalimentare. Ma poter scegliere l’italianità è anche il risultato della storica battaglia portata avanti da Coldiretti per l’etichettatura di origine obbligatoria dei cibi, una battaglia a difesa del vero Made in Italy con la tracciabilità che diventa cruciale per tutelare tanto gli agricoltori locali quanto i consumatori.
In questo modo, infatti, si garantisce trasparenza sulla reale origine su prodotti base della dieta degli italiani che rappresentano circa 3/4 della spesa, anche se resta ancora anonima la provenienza dei legumi in scatola, del grano impiegato nel pane, biscotti o grissini senza dimenticare la carne o il pesce venduti nei ristoranti”.
“L’Italia, che è leader mondiale nella qualità e sicurezza alimentare, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche di tutela della salute dei cittadini – afferma il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada -. Dopo l’emergenza ‘mucca pazza’ siamo stati il primo Paese ad adottare norme nazionali per l’obbligo di etichettatura di origine degli alimenti verso il quale si sta progressivamente schierando l’intera Unione europea con il superamento di dubbi e contestazioni che fanno ormai parte del passato”.

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