Martedì 12 novembre si svolgerà a Torino un consiglio regionale aperto sulle condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria.
In vista di questo appuntamento, le consigliere regionali di AVS (Alleanza Verdi Sinistra) Valentina Cera, Giulia Marro e Alice Ravinale hanno visitato la quasi totalità delle carceri piemontesi, rilevandone le principali criticità, in un annus horribilis per il sistema penitenziario italiano, che già conta 79 persone suicide e livelli di sovraffollamento degli istituti mai raggiunto dalla sentenza Torregiani.
Alla luce di quanto osservato nei penitenziari di Torino, Cuneo, Biella, Ivrea, Fossano, Saluzzo, Asti, Alba e Alessandria, le consigliere di AVS evidenziano come anche in Piemonte la situazione sia drammatica, con condizioni di vita dei detenuti e di lavoro degli agenti insostenibili. Tra le principali criticità rilevate figurano: sovraffollamento; strutture fatiscenti; condizioni igieniche precarie; detenuti in ristrettezze economiche con pochi mezzi di sostentamento e quindi scarse possibilità di accesso a misure alternative; ritardi nell’erogazione di visite mediche e specialistiche; carenza di psicologi e di educatori; mancanza di percorsi di reinserimento lavorativo; abuso di psicofarmaci da parte dei detenuti e presenza in carcere di persone con problemi pschiatrici, spesso giovanissime, che dovrebbero trovare una diversa collazione; scarsità di attività educative e di reinserimento sociale.
A tutto questo fa da contraltare, in molti istituti, una grave carenza di organico della Polizia Penitenziaria, le cui condizioni di lavoro, sottolineano le consigliere regionali di AVS, non potranno mai migliorare se non si risolvono il problema del sovraffollamento e non si migliora la qualità di vita dei detenuti.
La consigliera Giulia Marro evidenzia, inoltre, un’ulterire difficoltà nella gestione dei detenuti stranieri, che rappresentano un’alta percentuale della popolazione carceraria italiana: “Il sistema penitenziario italiano – afferma la Marro – non è strutturato per rispondere alle esigenze di una popolazione carceraria sempre più multietnica. C’è una grande carenza di mediatori culturali, e molti detenuti stranieri sono isolati, senza poter comunicare efficacemente con il personale e gli altri detenuti”.
Alla luce di quanto rilevato in prima persona, in sede di consiglio al Governo regionale le consigliere di AVS chiederanno: l’incremento delle risorse per il personale sanitario e medico, con l’introduzione di nuove figure professionali specializzate, soprattutto per il trattamento delle problematiche psichiatriche; il potenziamento delle attività educative e di reinserimento sociale, per garantire che i detenuti possano avere accesso a una formazione adeguata e a percorsi di recupero; l’introduzione di un sistema di mediazione culturale, per rispondere alle necessità dei detenuti stranieri e garantire il diritto alla rappresentanza religiosa per tutti i credenti.